“Koan” 1988 – papier-mâché / cotton on paper, original frame 1988

Shinkichi Tajiri

TessileCartaCartapestacotone
62 ⨯ 52 ⨯ 8 cm
ConditionVery good
Prezzo su richiesta

Van Kerkhoff Art

• A proposito di opere d'arte
  A unique sculpture in papier-mâché / cotton laid down on paper. In original frame. Titled, signed and dated by the artist in pencil. Labeled on the back with second signature by the artist.
  
  
  About Shinkichi Tajiri
  Shinkichi Tajiri (Los Angeles 1923 – Baarlo 2009) was a Dutch – American artist of Japanese descent, most known for his sculpturing work.
  
  He received his education at the Art Institute of Chicago leaving for Paris in 1948 where he studied with Ossip Zadkine, Fernand Lèger, Académie Colarossi and the Académie de la Grande Chaumière. In Paris he came into contact with several artists of the CoBrA movement and in 1949 het participated in two exhibitions of Experimental Art (CoBrA) in the Stedelijk Museum in Amsterdam in 1949 and Museé des Beaux Arts, Liège in 1951. In 1956 he moved to Amsterdam together with his wife Ferdi Jansen – also an sculptor – whom he met while studying with Zadkine.
  
  In the late 1950’s he exhibited with several influential Dutch artist like Wessel Couzijn and Carel Visser. In the 1960’s he was invited to represent The Netherlands at the Documenta II (1959), Documenta III (1964), Documenta IV (1968) and the 31st Venice Biennale (1962). In 1969 Tajiri was appointed professor at the Hochschule der Künste in Berlin on request by its art students, where he taught until 1989. From 1962 until his passing away in 2009 Shinkichi Tajiri lived and worked at the Castle Scheres in Baarlo in the Southern part of The Netherlands.
  
  Tajiri was a recipient of many awards and honorary titles, most notable Officer in the Order of Oranje-Nassau, Member of the Royal Academy of Belgium and Knight in the Order of the Dutch Lion. many of his sculptures are part of museal collections ie: Rijksmuseum Amsterdam, Stedelijk Museum Amsterdam, Cobra Museum Amstelveen, Bonnefantenmuseum Maastricht and Museum Het valkhof, Nijmegen.
  
  Signed
  Signed by the artist in pencil
  Signed on label by the artist (verso)
  
  Condition
  Very good original condition, original frame.
  
  Provenance
  Private collection, The Netherlands
  Bought directly from the artist
  
  Dimensions
  Artwork
  Height 50 cm
  Width 40 cm
  
  Frame
  Height 62 cm
  Width 52 cm
  Depth 8 cm
  
• A proposito di opere artista

  Shinkichi Tajiri, figlio di immigrati di prima generazione negli Stati Uniti dal Giappone, ha trascorso la sua infanzia a Los Angeles e San Diego. Dopo l'attacco del 1941 all'aeroporto americano alle Hawaii da parte dell'esercito giapponese, la famiglia di Tajiri fu inviata al Poston War Relocation Center, un campo di internamento in Arizona.

  In una combinazione di patriottismo e del suo desiderio di lasciare il campo, Tajiri presto si arruolò volontario per l'esercito e si unì al reggimento americano tutto giapponese, che in seguito divenne il reggimento più decorato delle sue dimensioni nella storia militare americana. Successivamente ha frequentato il Chicago Art Institute dal 1946 al 1948, lavorando anche per lo scultore Isamu Noguchi a New York.

  Nel 1949 si trasferisce a Parigi e studia con Ossip Zadkine e Fernand Léger. Principalmente scultore, Tajiri ha anche realizzato numerosi film, video, foto stereo e panoramiche e opere su carta pluripremiate. Shinkichi Tajiri ha visto la guerra come un catalizzatore per il suo diventare un artista e ha considerato le sue immagini come un modo per cristallizzare le sue esperienze di guerra. I temi principali del suo lavoro sono la velocità, l'erotismo e la violenza in un continuo confronto con le tragedie della seconda guerra mondiale e le sue conseguenze.

  Nel 1967 e 1968 realizza una serie di sculture intitolate Machines come forma di protesta contro la violenza della guerra del Vietnam. Machine No 7 1967–8 è una scultura in acciaio, alluminio, plexiglas e ferro cromato a forma di ibrido tra un aereo da combattimento e una pistola, che incarna le esperienze di Tajiri sulla violenza della guerra.

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