A RARE COMPLETE INDIAN SADELI INLAID WORK AND WRITING BOX by Artista Sconosciuto
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A RARE COMPLETE INDIAN SADELI INLAID WORK AND WRITING BOX by Artista Sconosciuto
A RARE COMPLETE INDIAN SADELI INLAID WORK AND WRITING BOX by Artista Sconosciuto
A RARE COMPLETE INDIAN SADELI INLAID WORK AND WRITING BOX by Artista Sconosciuto

UN RARO SADELI INDIANO COMPLETO DI LAVORO E SCRITTURA INTARSIATI 1800 - 1850

Artista Sconosciuto

ossoLegnaAvorioStampa fotograficaSilverprint
Prezzo su richiesta

Zebregs & Röell - Fine Art - Antiques

  • A proposito di opere d'arte
    A RARE COMPLETE INDIAN SADELI INLAID WORK AND WRITING BOX

    ​British India, Bombay (present-day Mumbai), early 19th century

    Micromosaic inlaid wood, with fitted ivory interior and tools, and silver fittings.

    H. 12.6 x W. 43.2 x D. 28.5 cm



    Note:

    Workboxes, portable writing desks, inkstands and jewellery boxes were among the variety of nineteenth-century items decorated with geometric micromosaic patterns, called sadeli. Although the generic term “Bombay boxes” is used for a range of boxes decorated in this fashion, production was not limited to Bombay, as Amin Jaffer points out (A. Jaffer, Furniture from British India and Ceylon, London 2001, p. 313). Sadeli boxes were popular souvenirs with travellers to India, as Mrs. Postans observed in the 1830s: “the liberality of homeward-bound friends has now rendered (mosaic work) so much appreciated in England, in the form of presentation workboxes, desks, watch-stands, and numerous other ornamental souvenirs”. Queen Charlotte owned three sadeli boxes “of Bombay work”(Jaffer 2001, p.314).

    The sadeli technique came to India from Shiraz in the sixteenth century. It consists of binding together lengths of geometrically shaped rods of diverse materials such as tin, copper, horn, ivory, sappan wood and ebony arranged in symmetrical geometric patterns. These rods are sliced through transversely and formed into thin sheets of repeating patterns that are laid over and glued to the wooden carcass (see Jaffer 2001, p.313).
  • A proposito di opere artista

    Può succedere che un artista o un creatore sia sconosciuto.

    Alcune opere non sono determinate da chi sono state realizzate o sono state realizzate da (un gruppo di) artigiani. Esempi sono statue dell'antichità, mobili, specchi o firme non chiare o leggibili ma anche alcune opere non sono affatto firmate.

    Inoltre puoi trovare la seguente descrizione:

    •"Attribuito a …." A loro avviso probabilmente opera dell'artista, almeno in parte

    •“Studio di ….” o “Officina di” A loro avviso un'opera eseguita nello studio o nella bottega dell'artista, eventualmente sotto la sua supervisione

    •“Cerchio di…” A loro avviso un'opera del periodo dell'artista che mostra la sua influenza, strettamente legata all'artista ma non necessariamente al suo allievo

    •"Stile di..." o "Seguace di..." A loro avviso un'opera eseguita nello stile dell'artista ma non necessariamente da un allievo; può essere contemporaneo o quasi contemporaneo

    •“Modalità di…” A loro avviso un'opera nello stile dell'artista ma di epoca successiva

    •"Dopo …." A loro avviso una copia (di qualsiasi data) di un'opera dell'artista

    •“Firmato…”, “Datato…” o “Iscritto” A loro avviso l'opera è stata firmata/datata/inscritta dall'artista. L'aggiunta di un punto interrogativo indica un elemento di dubbio

    •"Con firma....", "Con data...", "Con iscrizione..." o “Riporta firma/data/iscrizione” a loro avviso la firma/data/iscrizione è stata aggiunta da qualcuno diverso dall'artista

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