Marino Marini (1901, Pistoia, Italia – 1980, Viareggio, Italia) ha studiato pittura e scultura all'Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1917. È stato anche incisore e litografo. Marini succedette a Martini come professore di scultura alla Scuola d'Arte di Villa Reale a Monza, vicino a Milano, nel 1929, incarico che mantenne fino al 1940. Nel 1938 sposò Mercedes Pedrazzini. Marini è stato professore di scultura all'Accademia di Brera a Milano dal 1940 fino al suo ritiro nel 1970. (Nel 1943 andò in esilio in Svizzera, esponendo a Basilea, Berna e Zurigo; nel 1946 si stabilì definitivamente a Milano). Durante gli anni '20 lavorò principalmente come pittore, produsse le sue prime importanti sculture intorno al 1928. Come scultore lavorò costantemente su due soggetti: nudo femminile e cavallo e cavaliere. Deve molto all'arte etrusca e romana, ma è anche influenzato dalla scultura gotica tedesca. Marini cesellava spesso la superficie delle sue sculture e usava coloranti corrosivi, ad esempio nella serie Dancer degli anni Quaranta e Cinquanta. Scolpì numerosi ritratti in bronzo e gesso. Nella sua opera successiva Marini mostra una crescente tendenza all'astrazione. Dal 1948 realizza anche quadri astratti e colorati. Ha ricevuto il Gran Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia nel 1952 e il Premio Feltrinelli all'Accademia dei Lincei di Roma nel 1954. A Firenze è dedicato un museo, il Museo Marino Marini (nell'ex chiesa di San Pancrazio ).
